4 maggio |
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Lo incontriamo nel suo studio nel centro di Catania, dove esercita con successo la professione di medico legale. Abbronzato e sorridente come sempre, accetta di raccontarsi, ripercorrendo, a tratti con un po’ di nostalgia, il suo passato di atleta ed il suo presente ricco di soddisfazioni lavorative e familiari, ma anche sportive. Da giovanissimo ha cominciato a praticare il surf, distinguendosi per bravura e grinta, e dal 1983 al 1995 ha fatto parte della squadra olimpica di tavola a vela. Nel windsurf ha vinto tutti i titoli nazionali possibili e si è classificato terzo alle selezioni delle Olimpiadi di Atlanta, ma nel 1995 Lucio ha deciso di lasciare l’ attività agonistica.
Come mai hai lasciato le gare proprio all’apice della tua carriera sportiva? "Nel 1995, anno delle selezioni per Atlanta, mi ero appena laureato in Medicina e Chirurgia e, nonostante i risultati continuassero ad arrivare, anche quell’ anno infatti andai sul podio al Campionato Italiano, trovai irresistibile l’ impulso di scommettere in un mondo completamente nuovo…la professione intellettuale. Così nel 1996 vinsi il concorso per la Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni, e dopo un quadriennio di studi la ottenni".
Cosa hai provato nel lasciare lo sport che ti aveva regalato tante soddisfazioni? "E’ stato molto difficile smettere con la tavola a vela ma, da medico, intrapresi subito un’ attività sportiva certamente meno impegnativa, ma fortemente terapeutica, la vela d’ altura, insieme ad alcuni amici che gareggiano ancora oggi con me".
Ed anche nella vela Lucio ha mostrato di
possedere la stoffa del campione, infatti negli ultimi anni ha
partecipato a molte importanti regate in Italia e all’ Estero.
Recentemente ha conquistato il successo nel 17° Campionato Invernale
organizzato dal Circolo Nic di Catania,
Come mai hai chiamato “Harahel” la tua ultima barca? "Ho dato questo nome alla barca in onore dei miei gemellini Antonio e Cristiano, nati il 4 gennaio 2006, quattro mesi prima del varo di “Harahel”. Harahel è il nome dell’ Angelo Custode tratto, relativamente alla loro data di nascita, dal Libro degli Angeli"
Ed il windsurf? Un amore mai dimenticato e confessa "mi diverto ancora qualche volta ad andare sulla tavola, ma solo con vento forte e mare sostenuto!".
Ma la sua grande gioia è
l’ esperienza di genitore dei piccoli Antonio e Cristiano, avuti dalla
moglie Claudia. E afferma con gli occhi che brillano "non c’è nessun
successo nello sport e nel lavoro che possa eguagliare la fantastica
emozione di essere padre". Parteciperai a qualche manifestazione velica nei prossimi mesi?
"Si, a bordo di Harahel e con il
mio equipaggio parteciperò al Campionato del Mediterraneo IMS 2006 che
si terrà a Brindisi dall’ 1 al 5 giugno e poi andremo a Cagliari per
partecipare al Campionato Assoluto IMS dal 26 agosto al 2 settembre, che
vedrà in acqua velisti di fama internazionale". La chiacchierata volge al termine, i clienti reclamano il dottore Di Mauro, che conclude sorridendo "mi considero una persona positiva e mi ritengo fortunato e in conclusione vivo ogni istante la mia vita con la consapevolezza di essere un uomo felice".
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