14 marzo 2005


 

 

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SPORT E SCUOLA
LO SPORT NELLA SCUOLA DI DOMANI: MENO ORE PER LA GINNASTICA 
Dibattito a Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, tra i docenti e gli studenti della facoltà di Scienze Motorie contro la riforma Moratti che prevede un drastico ridimensionamento dell'attività sportiva nelle scuole italiane, già ridotta ad una sola ora alla settimana. E così se non ci sarà più spazio nelle scuole del futuro per fare attività, tanto vale spostarsi in spiaggia e coniugare la passione per lo sport con quella per il mare, così come propongono fattivamente alcuni intraprendenti educatori.

di  Alessandro Costanzo Matta


14/3/2005 – Si è svolto giovedì pomeriggio nell’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile il dibattito contro la riforma Moratti, istituito dal capogruppo dei Ds del Comune di Palermo Rosario Filoramo.

Il meeting promosso dal professore di Scienze Motorie Piero Domina ha visto al centro dell’attenzione le novità previste per l’Educazione Fisica (oggi ribattezzata Scienze Motorie) nelle scuole dalla bozza di decreto proposta dal Governo per il riordino dell’istruzione secondaria di secondo grado.
Dinanzi ad un nutrito numero di docenti ed alunni di Scienze Motorie si sono alternati il consigliere comunale Rosario Filoramo, il prof. Piero Domina, il responsabile scuola dei Ds Patrizia Mazzola ed il prof. Pino Clemente, autentica istituzione dell’antichissima arte della Ginnastica.

Rischiamo di restare in una posizione di retroguardia rispetto al resto d’Europa – ha dichiarato Rosario Filoramo, sportivo prestato alla politica – Ci batte finanche la Turchia con 640 ore di educazione fisica in 12 anni contro le nostre attuali 480. La riduzione prevista dal decreto non potrà fare altro che incidere a vari livelli sulla piena formazione dell’uomo e del cittadino che la scuola deve prefiggersi”.

Rincara la dose il prof. Carmelo Vinciullo del Comitato Regionale FIEFS della Sicilia. “Il provvedimento presentato dal Governo ci coglie realmente di sorpresa, lasciandoci disorientati e delusi, per non dire contrariati, rispetto alle attese suscitate dalla stessa amministrazione scolastica - ha spiegato Vinciullo - I primi a farne le spese i giovani che, come ha sottolineato più volte il Ministro Sirchia, per danni e problematiche connessi all’ipocinesia sono costretti ad indossare la “maglia nera” in Europa rispetto ad una molteplicità di fattori che caratterizzano la qualità della vita”.
I tagli delle ore di ginnastica soltanto ipotizzati nel 2001 dalla “commissione Bertagna”, nonostante le rassicurazioni allora fornite proprio dal Ministro Moratti, potrebbero invece già realizzarsi paradossalmente proprio nel 2005, l'Anno Internazionale dell’Educazione Fisica e dello Sport.

Insomma il futuro si presenta a tinte fosche per l'attività di sport di base che potrebbe subire un nuovo colpo dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Fortunatamente qualcuno non si arrende e così fa di necessità virtù e gente come il professore Pintagro dell'Istituto Falcone di Palermo si inventa un mix inconsueto tra la passione per il rugby e quella per il mare.Non c'è spazio a scuola per insegnare la cultura dello sport? Non ci sono le strutture? Bene, allora tutti in spiaggia. E così a Mondello, per esempio, da qualche tempo a questa parte non fa più impressione vedere dei ragazzini ripulire prima la spiaggia (ma non dovrebbe farlo qualcun'altro?) e poi giocare a rugby, fare ed insegnare lo sport. 
Qualcosa che la scuola sembra non sarà più chiamata a fare...