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un servizio di Albaria per evidenziare
alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno
essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria
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Albaria
Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa
presso il Tribunale di Palermo
Tutti i
diritti sono riservati
E-mail: albaria@tin.it
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WINDSURF
A
COLLOQUIO CON RORY RAMSDEN
Con il responsabile del
coordinamento dell'IWA e segretario dell'IMCO, in
questi giorni in visita in Italia per definire gli aspetti organizzativi
dei prossimi campionati del mondo in programma in Sicilia, abbiamo
ripercorso gli ultimi fatti sul futuro del windsurf poco chiaro e non
ben delineato.
di Kristian Guttadauro
Palermo
- Un
anno se n'è andato, vissuto intensamente tra le emozioni olimpiche e
l'agitazione seguita al cambiamento storico della tavola a vela che per
tre edizioni dei Giochi Olimpici è stata il punto di riferimento per
tanti atleti sparsi sui mari di tutto il mondo.
Arrivederci Mistral One Design, benvenuto Neil Pryde RSX anche se si
dovrà attendere ancora qualche mese prima di vedere all'opera la
nuovissima tavola olimpica. Il
nuovo quadriennio olimpico è già iniziato ufficialmente ma le tavole
Mistral One
Design continueranno comunque a solcare le onde riservate alla nuova
tavola olimpica per sopperirne l'assenza, così come hanno già
iniziato a fare in occasione dell'edizione 2005 della Sailing Melbourne.
La Mistral, che continuerà la propria attività non essendo più classe olimpica per quest'anno,
resterà così una classe "invitata" per gli indiscussi meriti
storici, la sua reale diffusione ma soprattutto per l'assenza
del Neil Pryde.
Di questo ed altro abbiamo parlato con Rory Ramsden, segretario dell'IMCO, nonchè segretario esecutivo
dell'IWA, in questi giorni in visita in Italia con tappe a Milano e
Palermo per definire i dettagli organizzativi del mondiale in programma
nel prossimo mese di maggio a Mondello.
Ci accoglie con un sorriso cordiale che tuttavia non maschera la sua
tempra scozzese, unita al tipico aplomb britannico.
Una vita spesa con il windsurf ma soprattutto per organizzarlo, creando
facendo dell'IMCO, sotto la sua gestione, una macchina oliata con
programmi ed attività ben precisi nel corso degli anni.
Mr Ramsden è, infatti, soprattutto un organizzatore oltre che un
protagonista della tavola a vela.
"Ho iniziato a surfare negli anni '80, esattamente dal 1983
- racconta sulla terrazza che si apre dinanzi al mare di Mondello,
nonostante fuori faccia abbastanza freddo... - cavalcando le onde di
Round Rock, nelle Barbados. Prevalentemente mi piaceva andare con le
short board e divertirmi sul mare di queste isole caraibiche anche nella
specialità dello slalom".
Prima di iniziare questa intervista Rory Ramsden ha avuto modo di
visionare alcune fotografie scattate a Mondello nel corso di una delle
ultima mareggiate che ha visto decine e decine di surfisti accorrere dai
dintorni per provare l'ebbrezza di domare l'elemento mare con la propria
tavoletta da onda. Un barlume si è accesso nei suoi occhi ed incredulo
ha chiesto se si trattava davvero di Mondello, "is this Mondello?",
notando poi nel contempo in una delle foto il promontorio della torre e
riconoscendo così lo scenario teatro di quelle immagini spettacolari.
Gli abbiamo così spiegato che da qualche anno questa parte il golfo
palermitano si sta trasformando in uno degli spot più apprezzati per il
surf da onda e che la frequenza con cui tanti ragazzi accorrono oggi a
Mondello per praticare questa disciplina spettacolare è in netta
crescita.
Insomma, sì l'organizzatore chiamato tra gli altri a gestire oggi
il difficile trapasso del windsurf passato dal Mistral One Design al
Neil Pryde, ma soprattutto l'atleta della tavola, della vela, delle
onde, del vento.
Ma dicevamo dell'organizzatore...
"Sì, sono stato eletto segretario dell'IMCO nel 1992. Mi è
sempre piaciuto poter aiutare nell'organizzazione di eventi legati al
windsurf in giro per il mondo e da quell'anno fino ad tutt'oggi ho
potuto ricoprire questo incarico per la classe olimpica".
Ma il mondo del windsurf oggi sta cambiando e si tratta di una svolta
"epocale".
L'IMCO, la classe olimpica uscente, che cosa ne
pensa di tutta questa faccenda?
"Una svolta simile era ipotizzabile e probabilmente gran parte
del mondo del windsurf l'attendeva. Tuttavia anche se il Mistral One
Design non sarà più la tavola olimpica, l'attività della classe
continuerà regolarmente quest'anno anche perchè è l'unica
organizzazione che al momento può garantire un'attività regolare. E
così sono confermati tutti i maggiori appuntamenti in
calendario come, per esempio, Kiel, Spa, i campionati mondiali
giovanili ed assoluti".
Il Neil Pryde non esiste ancora, però i quattro anni che ci porteranno
a Pechino sono già partiti e la vita sportiva della nuova tavola
partirà già abbastanza in ritardo per poterne valutare il reale
impatto in gara e soprattutto con gli atleti. Non sarebbe forse stato
meglio aspettare allora?
"Effettivamente questa poteva essere una soluzione più logica.
Far partire il Neil Pryde, testarlo sul campo e poi eventualmente
valutare così meglio le sue reali possibilità di essere una classe
olimpica (tra l'altro al momento non esiste neanche una vera e
propria classe organizzata con regole e programmi, ndr) dopo
Beijing 2008. Tuttavia l'input dell'uscente presidente ISAF Paul
Henderson ed una generale voglia di cambiamento che ad ogni modo
cresceva nel mondo hanno portato a questa scelta".
Il cambiamento è stato ormai fatto e dunque sia contrari
che favorevoli dovranno necessariamente iniziare a confrontarsi con
questa realtà che soprattutto nei prossimi mesi sarà caratterizzata da
una marcata fase di transizione.
Cosa cambierà fattivamente quest'anno ed in quelli che arriveranno?
"Sicuramente un rimescolarsi generale e probabilmente la comparsa
anche di nuovi volti nello scenario del windsurf olimpico. In questo
periodo diversi atleti del One Design, anche facenti parte della
"vecchia guardia" olimpica, inizieranno a confrontarsi con il
nuovo mezzo. Allo stesso modo anche altri velisti provenienti dalla
Formula Windsurfing (tavola più affine al Neil Pryde RSX, ndr)
potrebbero provare l'RSX, entrando così nel circuito del windsurf
olimpico. Certo, sarà interessante vedere come il Neil Pryde potrà
comportarsi nelle condizioni di vento non eccelso che caratterizzeranno
i Giochi di Pechino, ma a tal proposito occorre anche ribadire che le regate
olimpiche sono e saranno sempre solo il momento clou di un percorso che
inizia già quattro anni prima e non devono pertanto essere valutate
solo come
singolo evento".
Dunque le difficoltà che qualcuno ha ipotizzato il Neil Pryde potrebbe
trovare in Cina potrebbero essere messe da parte solo per questo
appuntamento, in nome di una comunque generale approvazione della nuova
tavola in giro per il mondo...
Ma che scenari si prevedono nel prossimo futuro per questo windsurf che
sta cambiando?
"Potrebbe essere una buona soluzione istituire anche per questa
disciplina una sorta di circuito, come l'ATP nel tennis o il campionato
di Formula 1 con appuntamenti fissi, preordinati ogni anni e gestiti
unicamente così da poter facilitare gli spostamenti di atleti e
materiali, attirare sponsor e fondi che aiuterebbero a far crescere
questo sport anche qualitativamente ed attirerebbero anche di più
l'attenzione dei media. Una specie di World Series che poi potrebbero
culminare nell'evento olimpico".
Un piano senza dubbio ambizioso che oggi però è costretto a fare i
conti con una fase di stasi e di trapasso molto delicata.
Non saranno tutti che sceglieranno la strada ed il costo della nuova
tavola olimpica. Certo chi guarderà alle Olimpiadi come il massimo
obiettivo di una carriera sportiva sarà costretto a salire sul Neil
Pryde. Forse non sarà così per altri che forse continueranno a
gareggiare con il Mistral One Design e forse "riscopriranno quel
vecchio spirito delle regate a mare, dei party organizzati sulle spiagge
in un clima comunque molto disteso anche perchè non ci sarà più il
"peso", la "questione di vita o di morte" legata
alla responsabilità olimpica".
Questo è vero. Nel frattempo si va avanti e per il momento si continua
a regatare a pieno regime sul buon vecchio One Design. L'auspicio per
tutti è che la nuova tavola possa far quanto prima la sua comparsa e
venire finalmente testata in contesti più delicati di quanto non siano
degli "evaluation test". Che sia una regata con la conseguente
carica agonistica portata da ogni atleta a determinare anche la valenza
di un mezzo al momento ancora fantasma.
Servirà una buona organizzazione di classe per recuperare il gap di
questi mesi (o quest'anno...), efficiente almeno così come è stata ed
è attualmente l'IMCO.
"Effettivamente abbiamo fin qui svolto un buon lavoro e penso
che riuscire ad essere una classe olimpica per ben tre edizioni
consecutive dei Giochi sia un merito che non potrà mai essere messo in
discussione..."
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