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alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno
essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria
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Albaria
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Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa
presso il Tribunale di Palermo
Tutti i
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E-mail: albaria@tin.it
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SPORT
IN LUTTO
MORTE DEL
PAPA / DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI PETRUCCI
Roma, 2 aprile 2005 (ore 22.00)
- “E’
morto il Papa di tutti. Per noi se n’é andato il Papa degli sportivi.
Lascio ad altri valutazioni storiche sulla rivoluzione politica e
sociale di cui ha saputo essere cardine. Cambiando il mondo, abbattendo
muri e pregiudizi, facendo riconoscere alla religione un ruolo che
oramai da secoli le veniva negato.
Nessuno,
penso di poter tranquillamente dire, ha saputo ricoprire questo ruolo
come lo ha fatto lui. Ci lascia meravigliosi ricordi ed un vuoto
davvero incolmabile. Karol Wojtila è stato un inno all’autenticità.
Aveva vissuto la gioventù, stagione laica della sua vita, praticando lo
sport con grande passione e non ha mai dimenticato, o finto di
dimenticarne, le emozioni che ne ha tratto. Parlava ai giovani e agli
sportivi come uno di loro, forte degli stessi entusiasmi. Lo faceva con
passione e competenza, andava dritto al cuore, stracciava ogni distanza.
Per ben tre volte ci ha fatto il regalo di stare con noi del CONI allo
Stadio Olimpico di Roma, nella casa dello sport italiano. Nell’aprile
del 1984, più di vent’anni fa, in occasione del Giubileo
Internazionale degli Sportivi, ricordo che assegnò un compito
importante allo sport, disse che da solo non avrebbe potuto dare
soluzione a problemi come quelli dell’incomprensione e
dell’ingiustizia, della disoccupazione e dell’emarginazione, della
fame e della guerra, ma che comunque anche in tutte queste questioni
apparentemente estranee lo sport avrebbe potuto e dovuto dare un grande
contributo. Nel maggio del 1990 fu di nuovo tra noi, sotto il nuovo
tetto dell’Olimpico, pronto ad ospitare di lì a poco i Campionati
Mondiali di Calcio. E nel 2000, ahimé non più giovanissimo, ma ancora
vibrante di una grande carica vitale e di energia spirituale, restò con
noi per molte ore in occasione dell’Anno Santo per gli sportivi. Ce lo
siamo goduto quel giorno...
Non sembri
irriverente la mia considerazione: Giovanni Paolo II ha saputo essere il
Papa che la gente voleva in ogni momento della sua vita ed ha saputo
essere anche un Papa da stadio. Con la pressione dei giovani addosso,
tra migliaia di persone, dovendo parlare ed agire in diretta, senza il
filtro delle liturgie, ha creato dei momenti di splendida comunione con
chi gli stava attorno. E ricordo le sue scalate e le sue sciate in
vacanza, le sue maratone a portare la parola di Cristo in ogni angolo
del mondo. E’ stato il vero Cristo in Terra: ce lo ha dimostrato con
la sofferenza visibile di questi ultimi anni. Senza mai cedere alla
fatica. Un vero campione...”.
Gianni Petrucci
Presidente del CONI
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