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presso il Tribunale di Palermo
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VELA: 32a America's Cup
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LOUIS
VUITTON CUP
Ad Alinghi “8 e 9”
a Trapani 10 e
lode
Con la vittoria dell’imbarcazione svizzera Alinghi, si è conclusa
l’unica tappa italiana della 32° America’s Cup. Un sogno, quello
trapanese, diventato realtà, che ha regalato al mondo due settimane di
puro spettacolo con regate di vela ad altissimo livello ed un epilogo
denso di suspance e colpi di scena. |
di Vincenzo Baglione
Foto: Salvo Veneziano, Luca Villata
“Presto si insedierà il
Comitato Organizzatore che sarà nominato dalla Presidenza del Consiglio.
Costruiamo un ulteriore tassello verso la realizzazione della Louis
Vuitton Cup”. La notizia, resa nota nel mese di gennaio 2005 dal
sottosegretario all’Interno Antonio d’Alì, aveva lasciato gran parte del
mondo velico italiano stupito e incredulo. Nessuno infatti ci credeva,
invece tutto è andato a gonfie vele e non è escluso che se fosse stata
riposta più fiducia in una città come Trapani, l’America’s Cup nel 2007
si sarebbe potuta disputare in acque italiane. Oggi, dopo il
coinvolgente e convincente esordio in Italia delle regate preliminari
della 32a America’s Cup, che hanno visto in Sicilia condizioni meteo
ottimali, nel loro alternarsi dalla brezza leggera alla burrasca, con un
vento che spesso ha messo a dura prova tutto e tutti, dopo l’impeccabile
lavoro svolto dall’organizzazione, si esalta la città di Trapani, che
insieme a tutto il mondo di queste regate esulta e chiede a gran voce
altri giorni come quelli appena vissuti con addosso prima la diffidenza,
la curiosità e poi l’esaltazione degli addetti ai lavori. L’impegno
definitivo che ha permesso la realizzazione degli Acts 8 e 9 della
prestigiosa competizione era stato sottoscritto a Roma dal presidente
della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, il sindaco di Trapani
Girolamo Fazio e l’amministratore delegato di Sviluppo Italia Massimo
Caputi, i principali soggetti coinvolti nell’organizzazione di questo
evento importante non solo per la città di Trapani, ma per l’intera
regione.
L’ufficializzazione dell’accordo era avvenuta alla presenza del
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, del capo
della Protezione Civile Guido Bertolaso, responsabile per il Consiglio
dei Ministri del buon esito della manifestazione, e del sottosegretario
d’Alì, che aveva quindi autorizzato la Protezione Civile ad avviare
tutte le attività che hanno riguardato direttamente l’organizzazione.
Principalmente quelle per la modifica della zona portuale di Trapani, al
fine di potere ospitare adeguatamente un evento così importante, e ciò
che fino a pochi mesi prima era soltanto un sogno è diventato realtà,
regalando alla Sicilia e al mondo due settimane di puro sport con regate
di vela ad altissimo livello ed un epilogo denso di suspance e colpi di
scena: vittoria parziale nell’ultima regata di flotta per Desafio
Espagnol 2007 al fotofinish per un refolo di vento, un’inezia
ingannevole impossibile da percepire, davanti a BMW Oracle. Al terzo
posto Emirates Team New Zealand, quarta Luna Rossa e quinta +39
Challange. Alinghi è in cima alla classifica a pari punti con Oracle, ma
gli svizzeri avendo all’attivo tre regate su cinque sono i vincitori
assoluti della stagione 2005 dell’America’s Cup, che si chiude
temporaneamente per riaprire i battenti a Valencia a maggio dell’anno
prossimo.
Protagonisti indiscussi dei Louis Vuitton Acts di Trapani anche i media,
fra cui le TV Sailing Channel e “La 7” in testa con i cronisti e
giornalisti esperti Paolo Cecinelli e Luca Bontempelli, divenuti per
tutti gli Italiani le voci inconfondibili dell’America’s Cup.
Appassionato di vela Paolo Cecinelli conosciuto dal pubblico, anche per
aver raccontato in diretta su Telemontecarlo la Coppa America delle
sfide del Moro di Venezia. Atleta, velista dall’importante passato Luca
Bontempelli, personaggio dal carattere forte e determinato, famoso per
la sua figura carismatica costruita nei campi di regata dalle classi
olimpiche alle sfide di Coppa America. Coadiuvati entrambi da tanti
altri esponenti del vasto panorama mediatico hanno divulgato le notizie
e le immagini di quanto stava accadendo a Trapani, un palcoscenico unico
per uno spettacolo che resterà memorabile nella storia e nel ricordo di
coloro che hanno vissuto altre edizioni dell’America’s Cup. Tremila gli
accreditati tra staff, ospiti e giornalisti, con 250 corrispondenti
italiani e 150 esteri ed enorme il successo di pubblico che non è
paragonabile per numero ed interesse a quello delle sfide del passato.
In una manifestazione velica infatti, a differenza delle partite di
calcio in cui gli spettatori di uno stadio sono coinvolti per i 90
minuti di gioco e poi si disgregano, il pubblico aumenta per la
spettacolarità dei momenti che seguono la conclusione, durante i quali è
possibile mescolarsi da vicino al fine gara che vede imbarcazioni,
atleti, organizzatori, giudici, giornalisti, fotografi rientrare a terra
tra appassionati, curiosi o semplici passanti. Così è stato a Trapani
molto più che nei precedenti appuntamenti di questa Coppa che ha già
visto disputare ben 49 regate iniziate a giugno 2004. Secondo quanto
previsto dalla nuova formula “itinerante”, infatti, i team non si sono
più allenati da soli, spiandosi a vicenda da lontano, ma hanno vissuto e
lavorato insieme davanti agli occhi di tutti nella base comune dove
erano allocati tutti i sindacati partecipanti. Una novità che fa bene al
mondo della Vela, sia da un punto di vista strettamente tecnico
sportivo, sia perché incrementa decisamente il numero degli spettatori,
assicurando visibilità ad uno sport per troppo tempo rimasto nell’ombra.
E a Trapani, per tutte le regate degli ultimi atti di quest’anno, la
gente era dappertutto. Circa centomila persone all’inaugurazione, volti
noti e non, per salutare gli “Acts 8 & 9” della Vuitton Cup, la tappa
tutta siciliana della 32a Coppa America. Circa 400 le imbarcazioni di
spettatori che hanno seguito ogni giorno le regate direttamente dal
mare.
Ad assistere alla festa del grande “circo della Vela”, all’ultima regata
c’era anche il piccolo Niky Francisco, che dal 2003 a causa di una rara
forma d’asma vive con i genitori in mezzo al mare a bordo di un
catamarano, la sua casa galleggiante.
Presenze veramente da record con 500 mila visitatori che si sono
avvicendati all’ AC Park durante l’intera kermesse. Una tappa senza
eguali che ha registrato anche il milionesimo visitatore, una siracusana,
da quando è iniziata la competizione l’anno scorso a Marsiglia.
E se gli organizzatori dell’AC management hanno sbarcato una nave intera
di uomini e mezzi il resto è stato approntato dalla città di Trapani,
dalla Sicilia, dallo Stato Italiano che con una legge speciale ha
proclamato “grande evento” la manifestazione di Trapani, regata velica
per la prima volta in Italia dopo centocinquanta anni di storia di Coppa
America. La città di Trapani ha subìto una metamorfosi strutturale che
ha visto diversi protagonisti darsi da fare per raggiungere un obiettivo
decisamente ambizioso. Alcuni lavori sono ancora da completare, come
quelli della zona portuale, ma ciò che è stato cominciato sarà
sicuramente portato a termine a vantaggio di una città che, per il
risultato conseguito, merita un 10 pieno, anzi, con lode! “Una
manifestazione la cui visibilità offre vantaggi al mondo della vela
anche in termini d’immagine e d’interesse come testimoniato dal numeroso
pubblico fatto di appassionati e semplici curiosi e dagli ascolti TV che
hanno avuto le trasmissioni televisive, fra cui la diretta di Forzasette”
- ha dichiarato Vincenzo Pottino neo consigliere della Federvela e
Presidente del club Albaria di Palermo sottolineando che - “Tutti sono
rimasti entusiasti del mare e del vento di Trapani che potrebbe
benissimo accogliere ogni anno una delle regate preolimpiche per tutte
le undici classi veliche sfruttando una situazione climatica favorevole
di cui pochissime città europee possono vantarsi”.
Per Ignazio Pipitone presidente della Federvela Siciliana, “Un successo
che merita un adeguato utilizzo delle risorse della terra siciliana e di
quelle della provincia di Trapani, che ha delle potenzialità notevoli
per lo sviluppo della vela”.
E l’appoggio concreto a queste dichiarazioni arriva ancora una volta da
Antonio d’Alì, il principale protagonista dell’avvventura italiana della
Louis Vuitton Cup, che pensa già al futuro siciliano. Ora che i
riflettori sono stati spenti e si accende il timore che ci si possa
dimenticare di Trapani e della Sicilia, ha avanzato una nuova proposta,
che al più presto sarà vagliata in sede regionale, per istituire a
Trapani un centro di “cultura della Vela”, una scuola di vela nell’isola
di Favignana diretta dall’ ex skipper di “Azzurra”, lo storico Cino
Ricci, che non vede l’ora di poter dare il proprio contributo alla
realizzazione di un progetto che farebbe assurgere la città a importante
polo europeo della vela mondiale. Speriamo che si riesca a replicare un
altro straordinario avvenimento come quello della Coppa America in
Sicilia, che ha avuto vento dai salti imprevedibili, il mare blu
intenso, il sole con l’oro dei tramonti e le isole, le Egadi, a coronare
uno scenario stupendo. Il tutto sapientemente condito dall’ospitalità
prettamente siciliana.
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