LA PERLA DEL
MEDITERRANEO
L'OFFSHORE
DEI FLORIO
Archiviata
la prima edizione della Mondello Cup, prima prova del campionato
italiano 2004 di offshore endurance, riviviamo le emozioni di un'altra
gara di velocità sul mare, la "Perla del Mediterraneo",
prestigiosa competizione che si svolgeva nelle acque di Mondello e dell'Addaura
fino all'Acquasanta solo nel 1907...
di Alessandro Costanzo Matta
foto di Alemat
tratte da Rapiditas - Roma
1907
2 maggio 2004 – Lo
“Stura” dalla costa francese giunge nel porto di Palermo. Il 28
aprile del 1907 è una giornata splendida. Dal vapore italiano,
noleggiato dal “ Comitato Feste e Riunioni Sportive”, scendono i
proprietari, i corridori, i meccanici di New Trèfle III, Ex- Nihil, C.
P. II, Gallinari II, All’Erta, Adele e Flying Fish. “Canotti -
automobili”, offshore ante litteram, imbarcati a Nizza e arrivati in
Sicilia per l’esordio della “Perla del Mediterraneo”, una delle
regate autonautiche più prestigiose dopo i raid di Monaco, Nizza ed
Evian.
Una
tassa di entrata di L.100 per l’ammissione alla corsa. Trasporto di
andata e ritorno gratuito, su particolare intercessione del presidente
del Comitato cav. Vincenzo Florio. Ambita la raffinata targa liberty di René Lalique in oro e smalto, con incastonata una perla
del valore di ottomila lire, premio destinato al vincitore della gara.
Che appare ridimensionata rispetto all’edizione del 1906 saltata in
seguito allo sciopero marittimo di Genova. Non un giro intorno alla
Sicilia, in sei tappe per complessivi 842,660 Km con Palermo come punto
di partenza e di arrivo, ma un circuito nautico più dinamico: dieci
giri di 10 Km ciascuno. Due le categorie: Racers e Cruisers non più
divise in tre serie (8 -12 -18 metri), ma con una lunghezza fra le
perpendicolari non superiore a m. 12. Da cinquantamila a diciottomila
lire i premi in palio di cui L. 2000 e la “Perla” al primo assoluto;
L. 4000 al primo cruiser se il
vincitore è un racer e
viceversa; L. 1200 e L. 800 rispettivamente ai secondi e terzi di
entrambe le classi.
Fra
gli iscritti, oltre alle imbarcazioni a bordo dello Stura, Daimler
II e III due scafi Sounders di Lord Howard de Walden, Lorrain-Diétrich
di Pérignon con scafo Quernel, Martini
di Guerville e Ruthvez con scafo Megevet, New
Trèfle II scafo La Sirène di Thubron, Jeannette
del cav. Vincenzo Florio con scafo Gallinari e motori Itala, Sec
scafo Gallinari dell’italiano Gilli ma con motore Mors e Naval
scafo Despujols con motore Mutel del francese Deville.
Ad
inizio secolo gli scafi dei “canotti automobili” sono in legno, con
carena “a tre punti”
e vengono costruiti interamente a mano, non esistono ancora il
compensato marino, la vetroresina e il kewlar,
né le carene piatte e a V, né le eliche di superficie e la
trasmissione integrata. E se il meeting siciliano ha la prerogativa di
riunire anche i concorrenti delle competizioni di Monaco e Nizza, di
contro è penalizzato dallo svolgersi immediatamente dopo questi due
importanti appuntamenti del yachting internazionale. La prova monegasca
infatti si era appena disputata in condizioni avverse: alcuni canotti
del tutto fuori uso, le due lance inglesi Daimler, il New Trèfle II e
il Martini con gravi rotture. A Livorno i cantieri Gallinari non fanno
in tempo a riparare i malconci Sec e Jannette, costretti a rinunciare
alla gara di Palermo.
Stazione
invernale à la page, meta primaverile fra le più ambite dagli
stranieri, il capoluogo siciliana registra in quell’anno un incremento
significativo: da 10.000 presenze del 1902 a oltre 50.000. Il Comitato Panormitan ha stanziato più di L. 150.000 per incrementare la
naturale bellezza dei luoghi con ragguardevoli impianti, ricchi premi e
un nutrito programma supportato da un’organizzazione impeccabile.
Aristocratici
siciliani e sportsmen italiani, inglesi, francesi, si aggirano eleganti
tra i giardini di Villa Igea. Numerosi i Palermitani sulla spiaggia
dell’Acqua Santa. Dalle terrazze dello splendido albergo e dalla riva
occhi puntati sul golfo di Palermo: incuriositi e attenti a non perdere
un solo istante della prodigiosa gara. Alla partenza Flying Fish,
Gallinari II e New TrèfleIII per la categoria racers, C. P. II, Adèle e All’Erta per quella cruisers. Si applica il regolamento della “Perla” integrato da
quello di Monaco. Cielo trasparente, temperatura mite, calma piatta. Gli
scattanti cruisers e i
maneggevoli racers hanno la
possibilità di esprimere al meglio potenza e velocità sul percorso
siciliano.
Al
via le “lance-automobili” sprigionano tutta la grinta dei loro
propulsori. Il motore Delahaye del Gallinari
II ha presto un cedimento… rallenta… Ne approfitta l’inglese Flying
Fish di M. Lionel di Rothschild con scafo Saunders e motori Wolseley
al posto dei Napier. Con gli intrepidi piloti Yarrow e Napier si porta
al comando. All’Erta di
Paolo Letta è in seconda posizione: lo scafo (Gallinari) slanciato,
elegante e il motore F. I. A. T. sorprendente. Ad ogni giro i tempi di
ciascuna imbarcazione sono riportati su una speciale tabella. Sia
pubblico che piloti hanno così sempre sotto controllo l’ andamento
della corsa. Ultimato il settimo giro C.
P. II, costruito a Napoli con motore Thornycroft, si ritira. Spruzzi
di schiuma bianca, l’agile racer dell’inglese Thubron, New
Trèfle III, che monta un motore Brasier su scafo Lein, segue di
poco distaccato Adèle di Zanelli, sempre terzo. Per tutti e dieci i
giri l’assetto iniziale rimane invariato.
(nella foto, il vincitore
Flying Fish)
Al
traguardo di Villa Igea vincitore della “Perla del Mediterraneo” è
il numero 4 Flying Fish. Il cronometrista Marley registra un tempo complessivo di 2 ore, 18 minuti e 50
secondi ad una media di 43, 560 Km/h. Una gara indimenticabile, tutti ne
parlano: la Rivista Nautica, i francesi Sports, Auto, Yachting Gazette e
in Inghilterra Yachtsman e Yachting World.
Molti
anni più tardi si vedranno sfrecciare bolidi in vetroresina o in kevlar
e carbonio da 350 chilometri orari: come quello del team di Corrado
Rizzardi, che trent’anni fa cominciò la sua carriera di costruttore
proprio a Mondello e che, con una gara di anticipo, a settembre 2003 ha
conquistato il titolo mondiale e italiano Endurance
Powerboat P1Evolution in occasione del Grand Prix Città di Palermo,
disputato nella splendida cornice della Marina di Villa Igea, sullo
stesso specchio d’acqua in cui si svolse la mitica “Perla del
Mediterraneo”.
Per
via dei tre punti di appoggio uno a poppa e due nella regione prodiera,
per stabilizzare l’imbarcazione.