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DA la REPUBBLICA DEL 7 agosto 2001 Scogliere sporche,
spiagge senza bagnini il caso MARCO VOLPE Non è dei più rosei il bilancio sullo stato di salute delle spiagge palermitane. A stagione inoltrata, continuano a essere apparentemente abbandonati alcuni tratti di costa: da Sferracavallo all'Arenella, dove i bagnanti sono costretti a fare lo slalom fra i rifiuti per poter entrare in acqua. E non è migliore la situazione sotto il profilo della sicurezza: molte spiagge sono ancora prive del servizio di salvataggio e resteranno così almeno fino alla prossima estate. Una netta diminuzione dei servizi rispetto al 2000, quando a essere gestiti dal Comune erano sei tratti di costa, contro i due di quest'anno. Mondello e l'Addaura sono i soli litorali dove continua il servizio di salvataggio messo a disposizione dell'amministrazione municipale. Anche se nella spiaggia libera di Mondello continua a campeggiare il cartello che avverte della mancanza del servizio di salvataggio, mentre i bagnini sono già all'opera. Il motivo delle disfunzioni? La mancanza di fondi che dovevano arrivare proprio da Palazzo delle Aquile e che quest'anno «hanno subito un drastico ridimensionamento», come confermano dagli uffici dell'assessorato al Turismo, che ha potuto dare il via libera ai bagnini per il salvataggio e ai lavoratori socialmente utili per la pulizia solo il 10 luglio, quasi un mese più tardi del previsto. Ritardi sui quali punta il dito Giuseppe Zaccaria, comandante in seconda della Capitaneria di porto, sorpreso «della situazione della costa palermitana e dei ritardati interventi dell'amministrazione comunale». Uno slittamento ammesso dall'assessorato al Turismo, che denuncia a sua volta la mancanza di soldi, ma anche «i tanti rinvii nell'approvazione del bilancio comunale». È fallita anche la trattativa avviata inizialmente dall'ufficio spiagge con alcune imprese private disponibili a fornire gratuitamente il servizio in cambio della possibilità di incassare il ricavato del noleggio di ombrelloni e sdraio. Insomma, il pagamento dei privati sarebbe gravato sui bagnanti e non sul Comune. Una trattativa sulla quale è arrivato però il veto della Capitaneria di porto. Così il municipio ha dovuto indire in fretta una gara d'appalto per stabilire chi si sarebbe occupato del salvataggio. I problemi della pulizia delle spiagge, invece, sono stati causati, oltre che dai problemi finanziari, anche da uno sciopero degli lsu, tornati al lavoro solo la scorsa settimana. E dagli uffici dell'assessorato al Turismo rispondono alla «tirata d'orecchie» di Zaccaria: «È vero, il Comune quest'anno si è dimostrato disorganizzato nella gestione delle spiagge, perché non è possibile gestire un servizio così stando dietro una scrivania. Ma è pur vero che, se la Capitaneria di porto aveva da farci delle rimostranze, avrebbe dovuto comunicarcelo subito». |