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DA LA REPUBBLICA di Palermo del 31 giugno 2001 Costretti a guardare il mare il caso ISABELLA NAPOLI MARE e spiaggia negati ai disabili: il Comune promette che entro la settimana sarà attivato il servizio di assistenza balneare alle persone con difficoltà motorie. Dopo più di un mese ai margini della spiaggia libera, a guardare il mare, i disabili dovrebbero avere come l'anno scorso una passerella e una carrozzina in plastica per poter fare il bagno a mare. «Stiamo predisponendo il servizio e già domani il commissario straordinario dovrebbe firmare la delibera» assicura Antonio Di Liberto, consulente per le Attività sociali del Comune. Si tratta dello stesso progetto dell'anno scorso, affidato alla cooperativa Orizzonti Futuri, che consentirà la balneazione ai disabili su una parte della spiaggia libera, quella più vicina allo stabilimento dei vigili del fuoco. Il servizio parte con notevole ritardo e intanto i disagi per chi è costretto in carrozzina sono stati notevoli. «L'amministrazione ci sta pensando un po' tardi - dice Felice Morgavi, 37 anni, affetto da una forma di distrofia muscolare - moltissime persone che l'anno scorso si sono trovate bene, hanno rinunciato a frequentare la spiaggia perché non sapevano come fare a scendere a mare». A questa difficoltà si aggiunge anche la mancanza di servizi igienici. «Noi disabili qui in spiaggia non abbiamo neanche un bagno - lamenta Carlo D'Arpa, 36 anni, che non può più camminare dall'età di 17 anni per uno sfortunato tuffo a mare - l'anno scorso avevamo anche una pedana percorribile in carrozzina, un tavolino per giocare e passare il tempo e i bagnini che aiutavano ad immergersi in acqua. Si doveva provvedere all'inizio della stagione balenare, ormai è una buffonata». Anche Anna Morgavi, 33 anni, stessa malattia ereditaria del fratello Felice, si limita a prendere il sole. Ogni volta che vuole rinfrescarsi in acqua, la portano in braccio i nipoti o i genitori. «Il mare mi piace e qui in spiaggia vengo ogni giorno da maggio - dice Anna - è brutto però vedere che gli altri si divertono e noi invece stiamo a guardare. L'anno scorso almeno volontari e bagnini ci aiutavano a fare il bagno». Lo spazio destinato a questo servizio, la scorsa stagione balneare, era interamente transennato. «Un vero e proprio ghetto - dice Vito Riolo, presidente dell'associazione siciliana medullolesi spinali - non ci interessa che venga attivata quell'area perché è una forma di discriminazione. Noi disabili dovremmo essere messi nelle condizioni di poter fare il bagno autonomamente lungo tutto il litorale con passerelle e scivoli adeguati». L'associazione ha denunciato l'inaccessibilità della spiaggia di Mondello già il 22 giugno e ha richiesto alla capitaneria di Porto l'elenco delle spiagge dotate di impianti adeguati.
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