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DA la REPUBBLICA DEL 19 agosto 2001 Mondello in tilt per il temporale È bastata un po' di pioggia per mettere al tappeto le borgate marinare, torna lo spettro dell'inquinamento MARCO VOLPE La pioggia caduta l'altra notte e un fulmine hanno fatto riapparire, almeno per qualche ora, lo spettro dell'inquinamento del mare di Sferracavallo e di Mondello. Dopo l'acquazzone, i villeggianti delle due borgate si sono risvegliati contemplando un panorama di grosse chiazze scure che galleggiavano sul mare. E alla mente sono tornati subito i guasti periodici del pennello a mare e del ferro di cavallo. A Sferracavallo la cabina del telecontrollo del pennello a mare è stata colpita da un fulmine che ha causato un blackout dell'impianto. Contemporaneamente le condutture si sono intasate per l'enorme quantità d'acqua arrivata improvvisamente. Una combinazione disastrosa, il cui risultato è stata la fuoriuscita delle acque nere a distanza ravvicinata dalla costa, e non così lontano come prevede il piano. Ma a sporcare il mare davanti a Barcarello ha contribuito anche il vento che ha soffiato durante la notte, sospingendo i liquami verso riva. È il secondo guasto che avviene sul pennello a mare di Sferracavallo nel giro di un mese. Già il 5 luglio scorso aveva reso necessario l'intervento di una squadra di sommozzatori di un'azienda privata per riparare un guasto alla condotta fognaria: una falla, le cui cause sono ancora ignote, a un chilometro dalla battigia, dove il fondale raggiunge i trentasette metri. Un problema simile a quello di Sferracavallo si è verificato nella mattinata di ieri a Mondello, dove l'acqua piovana si è mischiata agli scarichi superando le barriere poste dalle paratie, ormai chiuse dopo i grossi inconvenienti della passata stagione, quando le infiltrazioni di liquami nel ferro di cavallo provocarono l'inquinamento del mare. «Si è quintuplicata la quantità d'acqua contenuta nelle condutture - spiega Gesualdo Adelfio, responsabile della ripartizione fognature dell'Amap - Era inevitabile che fuoriuscisse qualcosa anche nel tratto di costa antistante il porticciolo». Ma i disagi causati dal ferro di cavallo, a Mondello, non si sono limitati allo scarico delle acque nere a mare. Sempre per l'intasamento dei tubi, infatti, è stato rallentato il deflusso delle acque piovane dalle strade. Ieri pomeriggio, in viale dei Pioppi e in via delle Rose, nella zona di Valdesi, è dovuta intervenire anche una volante della polizia stradale per sbloccare il traffico rallentato dalle enormi pozzanghere che si erano formate in corrispondenza dei tombini fognari. Il temporale ha anche danneggiato il ponte radio attraverso il quale dovevano comunicare gli operai dell'Acquedotto addetti alla riparazione dei guasti. «È stato un ulteriore problema», spiega il dirigente dell'Amap. Una crisi, quella di ieri, che proietta ombre pesanti sulla stagione invernale. Se i disagi sono stati causati unicamente da un temporale estivo, seppur forte e improvviso, che cosa succederà nei mesi freddi con piogge molto più frequenti e abbondanti? «I problemi di Mondello, in questo momento, sono inevitabili - spiega Gesualdo Adelfio - soprattutto per quanto riguarda gli allagamenti delle strade. Non ci sentiamo ancora di riaprire le paratie del ferro di cavallo, dopo quello che è successo l'anno scorso. È ovvio che in questo caso l'aumento della quantità d'acqua nelle condutture intaserà gli scarichi». Meno problemi, invece, dovrebbero esserci durante l'inverno a Sferracavallo. Le difficoltà di ieri sono state causate da una concomitanza di fatti (il fulmine, la conseguente mancanza di elettricità, oltre alla pioggia) e non da un cattivo funzionamento del pennello a mare.
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