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DA la REPUBBLICA
DEL 17 marzo 2001 Mondello, falda
inquinata Pagina 3 Mondello, altri liquami a mare
Una falda acquifera inquinata scende dalla
montagna L'hanno aperta e subito richiusa. Anche se si prefiggono lo scopo di ritornare sul posto per monitorare i danni che potrebbe arrecare alle acque di Mondello. A trovare una falda acquifera, che arriva a mare carica di liquami e pronta a mettere a rischio l'imminente apertura della nuova stagione balneare, sono stati gli operai dell'Amap e gli uomini del Nucleo operativo protezione ambiente dei vigili urbani. L'hanno scoperta quasi per caso, mentre stavano facendo un'indagine conoscitiva sullo stato di salute del "ferro di cavallo", a pochi metri dalla sede del circolo Lauria. Adesso su questa nuova emergenza sta arrivando una relazione dettagliata sulla scrivania della dottoressa Rita Fulantelli, il pm che dallo scorso anno segue l'indagine sull'inquinamento di Mondello. Il timore è che una nuova bomba ecologica scoppi a ridosso dell'estate. «Quella falda - spiega il direttore dell'Amap Guido Catalano - scende dalla montagna, ed è probabile che lungo il suo percorso intersechi una serie di pozzi neri che ne inquinano le acque. Ma prima di lanciare l'allarme bisognerà attendere i risultati delle analisi che saranno condotte in loco». Probabilmente quei prelievi saranno effettuati lunedì prossimo, contestualmente a quelli che il Nopa intende far fare in mare aperto per accertare lo stato di salute delle acque del golfo dei palermitani. Ma intanto il presidente dell'azienda dell'acqua, Giuseppe Cappellani, non esclude che, se i risultati delle analisi nella falda dovessero confermare l'ipotesi inquinamento, le conseguenze potrebbero essere molto pesanti. «Io non sono un tecnico - precisa Cappellani - ma qualora si scoprisse che la falda viene a contatto con i pozzi neri ci vorrebbero decenni prima di riportarla a un normale standard di sicurezza». La corsa contro il tempo per assicurare la balneabilità del mare dei palermitani dovrà vedersela con questa novità, ma anche con la lentezza con cui procedono i lavori per l'allacciamento degli scarichi privati nel tratto di rete fognaria già esistente. L'Amap ha già cominciato a lavorare in questo senso sulle abitazioni di Mondello paese. E si prefigge di continuare allo stesso modo anche nella zona di viale Galatea. Sta bonificando il "ferro di cavallo", vicino al Lauria, dove ha già chiuso il canale con una paratia a tenuta stagna e ne ha impermeabilizzato l'ultimo tratto con un rivestimento in cemento armato. Ma a cosa servirà tutto questo? «Si tratta di interventi tampone - dice il commissario per l'emergenza Mondello Silvia Coscienza - ma che contribuiranno a migliorare la qualità del mare, insieme a quelli che, dalla prossima settimana, potrebbe avviare l'Iter Ravennate». La ditta, che nel ‘97 si era aggiudicata la gara d'appalto per costruire la rete fognaria della borgata marinara, stando a quanto dice la Coscienza, potrebbe ritornare in cantiere tra pochi giorni. Per arrivare entro giugno a realizzare gli allacciamenti di mille scarichi privati alle condotte di acque nere. Per la loro realizzazione è stato già chiesto agli abitanti di Mondello di versare un anticipo di 1 milione e 800 mila lire. Ma adesso sulla stagione che sta per iniziare pesa l'incognita della falda appena individuata e, almeno per il momento, già ricoperta. E la possibilità, neanche tanto remota, che di canali come questo ne vengano fuori di nuovi magari a ridosso di un tratto del ferro di cavallo non ancora impermeabilizzato. Pagina 3 "Chi garantirà la
stagione?" L'approssimarsi della stagione balneare rilancia l'emergenza Mondello. A lanciare l'allarme inquinamento nel golfo dei palermitani è il presidente regionale di Legambiente, Enzo Bontempo. È lui a chiedere l'immediata istituzione di un' «autorithy» che intervenga in modo incisivo per il risanamento delle acque. E sottolinea come nessuno in questo momento possa garantire la pulizia del mare. «Da quando ad agosto scorso è scoppiato il caso Mondello - dice Bontempo - sostanzialmente non è cambiato nulla. Di fatto i lavori per la definizione della rete fognaria non sono mai ripartiti. Le condizioni del "ferro di cavallo" restano quelle di una conduttura destinata a convogliare acque bianche ma ancora piena di liquami e di scarichi abusivi. E adesso salta fuori questa vicenda della falda acquifera». All'Amap dicono che, prima di parlare di un nuovo agente inquinante, bisognerà fare dei prelievi nell'acqua che scorre lungo il canale appena individuato, ma il timore del presidente di Legambiente è che questa nuova scoperta rappresenti una «bomba ecologica» pronta a scoppiare a poche settimane dall'apertura della stagione balneare. E allora? «Ci troviamo di fronte a dichiarazioni tranquillizzanti da parte degli amministratori della città e di chi si sta occupando del caso. Ma io penso che, prima che l'immobiliare ItaloBelga cominci ad affittare le cabine ai palermitani, bisognerebbe sapere con certezza se quest'anno a Mondello potremo fare il bagno». Voi pensate che non sarà possibile? «Aspettiamo le analisi che, dalla prossima settimana, saranno effettuate dal laboratorio di igiene e profilassi della Ausl, ma temiamo che gli esiti saranno tutt'altro che confortanti. D'altro canto non potrebbe essere altrimenti. Lo ripeto, dall'estate scorsa non ci sono stati degli interventi strutturali tali da incidere sulle cause dell'inquinamento». In realtà l'azienda dell'acqua ha iniziato la bonifica del "ferro di cavallo" e ha dato il via ai primi allacciamenti degli scarichi privati alla rete di acque nere... «È vero. Ma è anche vero che si tratta di operazioni sicuramente insufficienti. Vorrei precisare che il canale, sebbene sia stato sottoposto a parziale bonifica, continua ad essere una sorta di pozzo nero dove confluiscono i liquami provenienti da migliaia di scarichi». c.d.
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