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DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 6 giugno 2001 Più varchi sull'arenile, ma l'Italo-Belga non ci sta(gica) "Per realizzare un varco a mare occorre spostare quaranta cabine, cioè un "cortile" intero. Trecentoventi bagnanti di colpo non avrebbero più la capanna nella zona loro assegnata al momento di sottoscrivere il contratto". Mauro Castellucci, uno degli amministratori della Società Italo-Belga, punta il dito contro la disposizione dell'assessorato regionale al Territorio, che ha imposto la realizzazione di varchi ogni 150 metri di arenile: in pratica sarebbero una decina, più del triplo di quelli attuali che sono tre. E Castellucci annuncia che "il provvedimento difficilmente potrà essere attuato per questa stagione balneare. Tutto è all'attenzione dei nostri legali, in questa settimana prenderemo una decisione ufficiale". Frasi che preludono a un probabile ricorso al Tar contro la disposizione della Regione. I tecnici della Società Italo-Belga nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo lungo l'arenile per verificare dove poter realizzare i varchi. zI dati sono sconfortanti - dice Castellucci - per tre varchi dovremmo spostare 120 capanne che non sapremmo più dove piazzare. Non possiamo certo occupare la battigia che va lasciata alla libera fruizione. Noi dobbiamo salvaguardare i diritti dei nostri utenti. E poi ci sarebbero problemi igienici-sanitario, perchè i servizi igienici si trovano nei punti strategici per evitare che i bagnanti debbano fare "il giro del mondo" prima di poterli raggiungere". Castellucci conclude sottolineando che "il provvedimento doveva essere programmato e varato prima dell'estate, adesso è troppo tardi". Come dire per quest'anno resti lo status quo, rinviamo tutto all'anno prossimo. Gi. Ca.
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