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1998
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LUCA
DEVOTI ARGENTO NEI FINN
"la vela è vento, è mare, è acqua, è vita..... Dedico allo Yahting
Club Italiano questa medaglia." ...
di Marco Tripisciano
Grande successo del veronese Luca Devoti, portacolori dello Yachting Club Italiano, che ha
conquistato la medaglia d'argento a Sydney. La giornata trionfale di Devoti è iniziata
grazie alla schiacciante vittoria della prima regata odierna concludendo
successivamente al 6° nella seconda ed ultima prova della regata conclusiva che ha visto
sul gradino più alto del podio l'inglese Iain Percy, 22enne atleta emergente, terzo il
fuoriclasse svedese Fredrik Loof. Fuori dal podio il grande favorito, il polacco Mateusz
Kusnierevicz, oro '96. Solo 7° il belga Godefroid, argento '96. Emozionante la regata
finale, con Devoti a 46 punti, Loof a 47 e Kusnierevicz (vincitore dell'ultima prova) a 48
punti. Un Devoti raggiante e incontenibile nel dopo-regata: si è gettato in
mare ("Volevo essere nell"acqua della Sydney harbour, perché la vela è vento,
è mare, è acqua, è vita."), ha urlato e festeggiato a lungo con le barche di
tifosi, amici e giornalisti intorno, fino all'abbraccio a terra
con il Presidente FIV Sergio Gaibisso, con il segretario generale del CONI Lello Pagnozzi,
tutto il team in festa e un bacio alla medaglia d'oro Alessandra Sensini. "E' una
soddisfazione immensa, - ha dichiarato Devoti - una gioia indimenticabile, in una giornata
così, con questo sole, questo vento, sembrava scritto. Ho chiamato la mia barca
"Italia" in onore al mio circolo, lo Yacht Club Italiano, e all'8 metri
che vinse la prima medaglia d'oro della nostra vela, nel 1936. Dedico allo Yacht Club
Italiano questa medaglia. Ora vorrei tanto che molta gente capisse quanto è bella la vela
e si cimentasse in questo sport, il migliore del mondo.
Non è stato facile mantenere la concentrazione. Queste sono regate
difficilissime, il confine tra vincere e perdere è sottilissimo, contano i
particolari, conta la testa, l'essere pronti a dare il massimo al momento giusto. Ho
finito le regate di oggi con i crampi e con le energie nervose. Essere dietro a un atleta
come Percy è un onore, finire davanti a campioni come Loof, Kusnierevicz, Rohart,
Godefroid, è una soddisfazione enorme. La mia preparazione è stata molto mirata,
personalizzata. Anche perché dovevo recuperare dopo il problema dell'ernia. Ho lavorato
molto sulla psicologia con uno psicologo svizzero, poi ho ripreso gradatamente gli
allenamenti in acqua. La Federazione è sempre il mio principale sponsor, e devo dare atto
al presidente Gaibisso di aver capito le mie esigenze, mi ha lasciato seguire la
preparazione più giusta per me."
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