2 settembre 2000 |
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VELA: SEVEN DOYLE TRIONFA AL CAMPIONATO EUROPEO MUMM 30 Dalla cronacain diretta di Giorgio Benussi I l Mumm 30 è una classe monotipo molto tecnica, quest'anno gli equipaggi italiani della classe sono cresciuti molto come livello, tanto che ai Campionati Europei Mumm 30 appena terminati, le prime tre barche classificate sono italiane. La regola della classe vuole che gli armatori siano anche i timonieri della propria imbarcazione. Il vincitore del Campionato Europeo, Alberto Signorini, armatore e timoniere di Seven Doyle, è stato coadiuvato alla tattica da Tommaso Chieffi. Alberto e Tommaso, alla loro prima stagione in Mumm 30, hanno lavorato sodo sulla messa a punto della barca e sull'allemnamento dell'equipaggio. Hanno scelto vele Doyle e ambedue hanno collaborato per mesi con Francesco Valenza, della Doyle Italia, per l'ottimizzazione delle vele. Robbie Doyle e la veleria Doyle americana specializzata in monotipi hanno affiancato con grande enrgia il lavoro degli italiani. I risultati sono arrivati, trasmettiamo la cronaca "in diretta" degli europei, scritta da Giorgi Benussi, organizzatore della barca:Subito dopo la tappa di Cavo del Campionato italiano, il team di SEVEN DOYLE si è messo al lavoro per preparare i due appuntamenti più importanti della stagione, il Campionato Europeo di fine Agosto a Saint Raphael (FRA) ed il Campionato del Mondo di metà Novembre a Miami (USA). Uno dei nostri punti di forza è rappresentato dal fatto che all'interno della nostra squadra, composta da velisti professionisti e da semplici dilettanti come impone il Regolamento di Classe, i ruoli sono ben definiti, sia in acqua che a terra: Jacopo Bagnaschi, prodiere, è il responsabile dell'imbarcazione ed a lui è stato affidato il compito di seguire i lavori da effettuare sulla barca in cantiere (verniciatura dell'opera morta, ottimizzazione delle appendici, preparazione del fondo, trasporti e trasferimenti, ricambi, rigging, ecc.); Tommaso Chieffi, tattico, occupandosi dell'aspetto squisitamente tecnico ha seguito con Francesco Valenza della Doyle Italia il programma di sviluppo delle nuove vele con le quali intendiamo affrontare gli appuntamenti clou della stagione; Giorgio Benussi, drizzista, segue tutta l'organizzazione, l'amministrazione e la logistica (studio dei Regolamenti, rapporti con i fornitori e con gli sponsor, contatti con le Associazioni nazionali ed internazionali di Classe, iscrizioni, stazze, trasferte, ecc.). Naturalmente, l'ultima parola su qualsiasi argomento spetta ad Alberto Signorini, armatore e timoniere. Insomma, affrontiamo il Campionato Europeo senza trascurare alcun dettaglio e con la convinzione di ottenere un buon risultato! Tra le prime cose decidiamo di raggiungere il campo di regata con alcuni giorni di anticipo in modo da saggiare le condizioni del luogo, toglierci un po' di ruggine anche se la maggior parte di noi regata abitualmente anche su altre classi, ritrovare affiatamento e coordinazione ma soprattutto per testare due genoa ed una randa appena ricevuti dalla DOYLE, con fibra mista kevlar/pbo ed uno spinnaker 0,6 in testa d'albero. Saint Raphael si rivela essere una località di mare veramente brutta e poco accogliente, con pochissime attrattive per il dopo-regata; il posto più vicino dove andare a divertirsi è Saint Tropez ma con il traffico estivo dista quasi due ore di automobile: sembra proprio che dovremo dedicarci a tempo pieno alla vela anche se ciò non rientra esattamente nei nostri canoni! Sabato 19 Agosto: giusto il tempo di scaricare i bagagli in albergo ed usciamo in mare a provare con un vento di levante intorno ai 14-15 nodi. Le condizioni sono estremamente divertenti e le vele appaiono subito molto belle: il primo allenamento dura più di quattro ore, niente male come inizio! Domenica 20 Agosto: bisogna attendere almeno mezzogiorno perché salga il vento ma noi vogliamo trarre quante più indicazioni possibili sulle nostre vele nuove anche in condizioni di brezza leggera. Anticipiamo dunque l'uscita e dedichiamo un po' di tempo alle regolazioni dell'albero e alla messa a punto, confrontandoci a lungo con gli amici di Vaporetto Polti: tutto sembra essere a posto. le nostre nuove armi appaiono eccellenti perciò le fotografiamo per studiarcele con calme a terra e le rimpacchettiamo per sfoderarle di nuovo il giorno della prima regata. Al pomeriggio usciamo con il nostro "vecchio" gioco di vele Doyle e ci misuriamo con una decina di Mumm 30. In mare ci sono un'infinità di boe che delimitano le corsie di centinaia di oggetti naviganti (paraflight, sci nautico, moto d'acqua, windsurf, skysurf, canoe, paddle surf, ecc.): non è dunque difficile inventarsi una sorta di percorso a bastone ed improvvisare una regata di tune-up. Dopo sei ore di allenamento facciamo ritorno in albergo per un meritato riposo. Lunedì 21 Agosto: si apre ufficialmente il Campionato Europeo con la giornata dedicata allo svolgimento delle pratiche burocratiche quali iscrizione, pesa dell'equipaggio, controllo delle dotazioni di sicurezza, pesa della barca, stazza delle vele, ecc.: e qui non mancano le sorprese perché il nostro nuovo spinnaker 0,6 in testa d'albero risulta 6 cm. fuori stazza! Non ci perdiamo d'animo e contattiamo Francesco Valenza, responsabile della DOYLE Italia, che ci organizza un appuntamento per la mattina successiva presso il centro assistenza DOYLE che si trova nelle immediate vicinanze di Saint Raphael e concorda le modifiche da effettuare. I contrattempi non ci impediscono di effettuare le nostre ormai consuete sei ore di allenamento.non si potrà certo dire che arriveremo al via della prima prova senza conoscere il campo di regata! Martedì 22 Agosto: Alberto e Giorgio passano tutta la mattina in veleria a lavorare sullo spinnaker. ma non sono i soli: anche due dei concorrenti più accreditati come Alina, la barca timonata da Luca Valerio con Jordi Calafat alla tattica e Daniele Cassinari alle scotte e Malinda, con Vasco Vascotto nel ruolo di tattico e Giovanni Cassinari sail trimmer, hanno i velai impegnati alacremente in lavori di modifica delle loro nuove Quantum in pbo. Mal comune mezzo gaudio! Nel pomeriggio usciamo per non più di un'oretta, giusto il tempo per testare lo spinnaker dopo il lavoro di restyling (con oltre 15 nodi di vento nonostante si tratti di un floater!!!) e decidere di impiegarlo. Fortunatamente non ci sono ulteriori sorprese e così possiamo perfezionare la nostra iscrizione con la consegna dell'inventario delle vele con relativi bottoni. A seguire briefing e cocktail di apertura. Prima di cena diamo uno sguardo alla lista degli iscritti tra cui figurano ben quindici equipaggi italiani di cui quattro esordienti; degli stranieri sappiamo poco o niente ma ci suona strano che la Classe consenta all'olimpionico Marc Pirinoli di timonare un Mumm 30 oppure all'importatore Olandese di utilizzare le scotte del genoa incrociate espressamente bandite, o ancora che la barca della Farr International UK abbia un carrello della randa che non corrisponde al piano di coperta originale e delle appendici sulle quali è stato fatto un minuzioso lavoro di ottimizzazione.comunque meglio non fare polemiche e concentrarsi al massimo! Merclodì 23 Agosto: finalmente si comincia. Il nervosismo non manca e la tensione sale anche in considerazione del fatto che bisogna attendere un paio d'ore che salga il vento per iniziare le procedure di partenza della prima prova. L'aria, intorno ai 10 nodi di intensità, è da sud piuttosto instabile perciò risulta determinante trovare una buona posizione sulla linea di partenza: questo comporta tre richiami generali prima che il Comitato di Regata decida di issare la fatidica "bandiera nera". Decidiamo di comune accordo di essere conservativi, consci del fatto che il Campionato si disputa su 11 prove senza scarto: un errore o la necessità di ripetere la partenza si potrebbe rivelare fatale per il risultato finale. Dopo un avvio decisamente poco brillante ci rendiamo subito conto che il passo è ottimo e, nonostante nelle fasi iniziali ci vediamo costretti a cedere il passo a parecchi avversari, ci posizioniamo abbastanza rapidamente nel gruppetto di testa. Sembra di essere ad una tappa del Campionato Italiano! Otto dei primi dieci classificati sono dei nostri: vince Malinda Invicta con grande autorità, seguito da Alina e da Magic Metallurgica Calvi, timonato dall'armatore Carlo Alberini con "Poncho" Montefusco alla tattica. Noi finiamo sesti con il problema di un incrocio un pò azzardato con Barcalè General Cargo il cui tattico, Gabriele Benussi, appare più che deciso a protestarci. Non possiamo essere soddisfattissimi del risultato finale ma la nota positiva viene dal fatto che siamo molto veloci in tutte le andature e che abbiamo corso sempre in recupero. Giusto il tempo di ricontrollare le regolazioni ed adattarle al calare del vento e si riparte per la seconda prova. Dopo un solo richiamo generale (per fortuna!!!.eravamo stati portati almeno una lunghezza oltre la linea e cercavamo disperatamente di rientrare), sulla barca Giuria viene issata la "bandiera nera". Nuovo colpo di cannone e nuovo richiamo generale.con suspance. questa volta si tratta di aspettare l'esposizione dell'elenco di tutti coloro che sono stati beccati oltre la linea ed i suoi prolungamenti allo scoccare dell'ultimo minuto! Inizia una nervosa e silenziosa processione intorno alla barca Giuria. Sono ben 17 gli squalificati e tra questi figurano Malinda Invicta ed Alina Slam, di sicuro i due più ostici avversari per il Campionato! Riusciamo a stento a nascondere la soddisfazione, ci guardiamo negli occhi e, da quel momento, giuriamo a noi stessi di non commettere più nessuna ingenuità a costo di rinunciare alle vittorie parziali pur di piazzarci sempre tra i primi dieci. Detto fatto.anche nella seconda prova partiamo nelle retrovie ma, confidando nei nostri spunti di velocità e psicologicamente tranquilli in una flotta dimezzata, conquistiamo subito il gruppo di testa e terminiamo al terzo posto dietro a Barcalè General Cargo e all'equipaggio inglese di Asterix . La terza regata evidenzia in modo molto chiaro gli effettivi valori in campo: il gruppetto di testa, decisamente più veloce e tatticamente più preparato anche in condizioni di vento instabile è costituito da Barcalè General Cargo, Seven, Malinda Invicta e Alina Slam che terminano nell'ordine con il solo inserimento dell'inglese King Louie in terza posizione. Rientrati in porto ci aspetta la discussione della protesta con Barcalè General Cargo che, con due vittorie parziali, ci precede di un punto in classifica generale: si presenta dinanzi alla Giuria il nostro Tommaso che, dopo una estenuante attesa riesce a far valere le sue ragioni. E' fatta!!! Giovedì 24 Agosto: siamo molto tranquilli e coscienti dei nostri mezzi. Sappiamo che il conseguimento di un ottimo risultato dipende solo da noi, perciò siamo concentrati al massimo. Come al solito usciamo dal porto tra i primi ed eseguiamo in perfetto automatismo i nostri programmi: bordeggio di bolina con regolazione dell'albero e annotazione degli angoli, issata di spinnaker, un paio di strambate di riscaldamento, ammainata, controllo dell'elica e.via! Non rischiamo mai una partenza e ciò nonostante terminiamo la giornata con i seguenti parziali: 8-3-6. Malinda Invicta si aggiudica tutte e tre le prove della giornata dimostrando tutto il valore dell'equipaggio e il livello di preparazione del team: il nostro personale duello proseguirà la prossima stagione sul Farr 40. La regata più entusiasmante è senz'altro la quinta con lo scontro ravvicinato delle quattro barche protagoniste del Campionato: nella seconda bolina ci ritroviamo in testa grazie alle intuizioni tattiche di Tommaso che ha le idee chiarissime in un campo di regata caratterizzato da continui cambi di direzione ed intensità del vento. Alle nostre spalle, molto vicini, Malinda Invicta e Alina Slam scelgono con decisione la parte destra del campo, ma il nostro compito è quello di marcare l'avversario più pericoloso ai fini della classifica generale, Barcalè General Cargo, e così finiamo per accontentarci del terzo posto parziale. Al termine della giornata ci ritroviamo in testa con otto punti di vantaggio su Furio Monaco, Antonio Masi e Gabriele Benussi e sedici sul team di Antonio Sodo e Massimo Mezzaroma. Venerdì 25 Agosto: durante la solita, estenuante attesa che il vento si distenda sul campo di regata, ci ritroviamo in pozzetto ad analizzare la classifica ed i nostri risultati. Siamo in testa ed abbiamo seguito una strategia estremamente conservativa, i nostri avversari non sono molto distanti perciò non possiamo permetterci distrazioni in una flotta molto numerosa ed agguerrita, inoltre non dobbiamo consentire a Malinda Invicta, che giustamente adotta una tattica molto rischiosa, di rimontare uno svantaggio che sembrava abissale. Il nostro unico punto migliorabile sembrano essere le partenze. Di comune accordo decidiamo che Tommaso si limiti a suggerire la strategia e che Alberto, in perfetta autonomia, gestisca la partenza ed il dialogo con randista e tailer. La scelta sembra azzeccata! Tre regate.tre primi, partendo in testa e restandovi fino alla fine! Dopo una giornata così sentiamo veramente di avere il Campionato in tasca: non un'indecisione, non una sbavatura, partenze eccellenti in totale sicurezza, manovre perfette, tattica impeccabile, velocità impressionante.che cosa vogliamo di più? Siamo molto sicuri delle nostre possibilità al punto che per l'ultima giornata siamo noi stessi a proporre al nostro avversario diretto Malinda Invicta, vittima di una avaria, la nostra torretta della randa di ricambio purché possa regatare al massimo. Sabato 26 Agosto: pur avendo a bordo un'alta concentrazione di napoletani (ben quattro su sette!), nessuno di noi è scaramantico ma a colazione ci ritroviamo tutti vestiti esattamente come il giorno precedente, mangiamo le stesse cose, facciamo gli stessi rituali e al momento di fare la spesa, comperiamo esattamente le stesse cose inclusa la briciolosa e perciò odiata (ma buonissima.) torta al cioccolato. Il nostro unico imperativo è non commettere errori. Tommaso continua a ripetere nervosamente :"facciamo quello che sappiamo fare." ed è fantastico sentire che un grande campione come lui tradisce una certa emozione. Il vento si stabilizza intorno ai 15-16 nodi ed è previsto un rinforzo nel corso della giornata: solito riscaldamento prima della partenza, in barca non si sente volare una mosca, la concentrazione è al massimo ed ognuno controlla e ricontrolla la propria zona di competenza ripassando ogni manovra. Sappiamo che in condizioni di vento fresco può capitare qualche piccola avaria perciò controlliamo minuziosamente winch, albero e attrezzatura di coperta.anche se facciamo finta di nulla, abbiamo il cuore in gola. la tensione svanisce all'improvviso non appena viene dato il segnale preparatorio: " facciamo quello che sappiamo fare.". Nella prima prova scatta al comando Malinda Invicta e noi seguiamo molto da vicino nel gruppetto di testa molto compatto, mentre Barcalè appare in grave ritardo: finiamo quarti e questo ci consente di affrontare l'ultima regata del Campionato con una certa tranquillità. Il vento rinfresca e supera i 20 nodi di intensità. Poco dopo il colpo di cannone ci ritroviamo in testa alla regata in compagnia dei soliti Malinda ed Alina. A noi basterebbe un piazzamento mediocre perciò siamo molto rilassati e pensiamo già ai festeggiamenti. all'improvviso un colpo secco ci riporta alla realtà: si è sganciata la hook della randa che sbatte, mentre procediamo di bolina con il solo genoa. Mi precipito sottocoperta a liberare la drizza, lancio la coda in pozzetto dove trovo già quattro mani protese pronte ad issare di nuovo la randa: prima che tutto sia di nuovo a posto passano solo pochi secondi ma sembrano un'eternità. Riprendo il mio posto in battagliola ed incrocio gli sguardi dei nostri diretti avversari.abbiamo perso quattro, forse cinque lunghezze al massimo e siamo retrocessi al terzo posto.questo Campionato è nostro! Arrivati all'ormeggio veniamo assaliti dai fotografi, da una troupe televisiva e da Laura Jelmini che ci consegna la tanto agognata magnum di champagne.Mumm, naturalmente! Tutti gli equipaggi si vengono a complimentare e ci festeggiano buttandoci in mare: è una sensazione bellissima e siamo convinti di essercela strameritata! Il podio è tutto azzurro con Alberto, immagine della felicità, sul gradino più alto contornato da Massimo Mezzaroma e da Antonio Masi, rispettivamente secondo e terzo. niente male per la nostra stagione di esordio. Adesso ci aspettano la tappa finale del Campionato Italiano a Chiavari (in pratica un match race contro il team Malinda Invicta) e il Campionato del Mondo a Miami.
Giorgio
Benussi |